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Nutrire le persone,
non gli allevamenti intensivi

Dobbiamo creare un sistema agroalimentare equo, e la tua voce conta

Il cibo è un diritto umano fondamentale, ma milioni di persone soffrono la fame e si sprecano risorse per nutrire gli animali allevati intensivamente.

L’allevamento intensivo è la prima causa di crudeltà sugli animali, concorre alla distruzione ambientale, alla crisi climatica e all’insicurezza alimentare.

È ora di trasformare il nostro sistema alimentare. Chiediamo ai leader mondiali una transizione agroalimentare equa che dia priorità al cibo per le persone, non agli allevamenti intensivi.

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Una veduta aerea di alcune mietitrebbie che lavorano in parallelo per la raccolta di colture in un campo marrone

Perché dobbiamo smettere di alimentare gli allevamenti intensivi

La sicurezza alimentare nel mondo è sempre più in crisi.

Gli agricoltori producono abbastanza cibo per nutrire quasi il doppio della popolazione globale, eppure 1 persona su 10 soffre la fame. Il 40% dei cereali e circa il 90% del pesce selvatico destinato ai mangimi potrebbero essere consumati direttamente dalle persone. Invece, queste risorse vengono dirottate per nutrire miliardi di animali terrestri e acquatici allevati in sistemi intensivi.

Questo è un sistema enormemente inefficiente: per ogni 100 calorie di colture commestibili per l’uomo date agli animali, ne riceviamo solo 30 sotto forma di carne e prodotti caseari.

Gli allevamenti intensivi non solo aggravano la fame nel mondo, ma laddove si faccia eccessivo affidamento sui prodotti di origine animale si verifica spesso una scarsa diversità alimentare, con un aumento di obesità e altre malattie croniche. Così, mentre milioni di persone soffrono la fame, quelle che si nutrono di cibo industriale proveniente dagli allevamenti intensivi hanno un’alimentazione “ricca” ma malsana.

Dobbiamo mettere fine a questo sistema inutile e dannoso basato sull’allevamento intensivo e su un’acquacoltura insostenibile, passando a metodi di allevamento giusti, sostenibili e rispettosi della natura.

Trasformando il modo in cui produciamo e consumiamo cibo, possiamo garantire a tutti un’alimentazione sana, sostenibile e accessibile, creando un sistema alimentare equo e sicuro per tutte e tutti noi.

Foto in bianco e nero di un uomo di mezza età (Alan Cumming) con il volto appoggiato alle mani. Foto di Francis Hill

Qualcosa non va nel mondo: milioni di persone soffrono la fame ogni giorno, nonostante ci sia cibo a sufficienza per tutti. I nostri sistemi alimentari e agricoli danneggiano la nostra salute, quella del pianeta e sono la causa di enormi sofferenze per gli animali

Alan Cumming Attore
Una ciotola colorata di alimenti vegetali salutari

Trasformare il modo in cui produciamo cibo

Immagina un mondo in cui diete nutrienti e varie, ricche di cereali integrali, frutta e verdura, siano accessibili e alla portata di tutti. Questo ridurrebbe il consumo e la produzione di alimenti di origine animale, liberando terre e consentendo la rigenerazione di foreste, praterie e zone umide, e ripristinando la fauna selvatica e la biodiversità.

Abbandonare l’allevamento intensivo permetterebbe anche di reindirizzare le risorse verso pratiche rigenerative che producono cibo nutriente, in armonia con la natura, senza rinunciare alla produttività. Questi allevamenti rispettosi della natura garantiscono migliori standard di benessere animale e riducono i rischi di malattie legate alla concentrazione di animali al chiuso negli allevamenti intensivi.

Stiamo costruendo un movimento globale di organizzazioni, cittadine e cittadini, per chiedere ai leader mondiali di trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo cibo. Insieme, possiamo creare un sistema alimentare che nutra sia le persone che il pianeta.

Vuoi essere parte della soluzione?

Una mandria di vacche si trova in un campo verde e rigoglioso con il sole che tramonta sullo sfondo

Cosa chiediamo ai leader mondiali

C’è urgentemente bisogno di trasformare il nostro sistema alimentare. Per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i target dell’Accordo di Parigi sul Clima e gli obiettivi della Convenzione sulla Diversità Biologica, è necessario agire subito per mettere fine all’allevamento intensivo.

Chiediamo ai leader mondiali di sviluppare un Accordo globale sul cibo e l’agricoltura da adottare presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di abbandonare l’allevamento intensivo e raggiungere questi traguardi:

  • Passare a sistemi agricoli rispettosi della natura, che aiutino a ripristinare la biodiversità e il suolo, mantenendo l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5˚C.
  • Ridurre la dipendenza eccessiva dalle proteine animali nelle popolazioni ad alto consumo e garantire un accesso equo e sicuro ad alimenti nutrienti.
  • Garantire una transizione equa verso un sistema alimentare globale che fornisca giusti mezzi di sussistenza agli agricoltori e protegga i diritti delle popolazioni indigene, delle donne e delle comunità vulnerabili.
  • Creare un contesto finanziario e normativo che favorisca questa transizione.
  • Assicurare alti standard di benessere per gli animali allevati.

Organisations supporting the call for a Global Agreement

  • World Animal Protection logo
  • Compassion in World Farming logo
  • Djurens Ratt logo
  • We Animals Media logo
  • Eurogroup for Animals logo
  • Sinergia Animal logo
  • The Humane League logo
  • Animals Aotearoa logo
  • Humane Education logo
  • Federation of Indian Animal Protection Organisations logo
  • Fórum Animal logo
  • World Animal Justice logo

Ci restano 60 raccolti per salvare il futuro dei nostri figli, degli animali, delle persone e del pianeta.

Philip Lymbery Global CEO, Compassion in World Farming
Unisciti al movimento

Foto di Nikki Ritcher / #unboundproject / We Animals